Il "Pio Affitto"

Il sempreverde dilemma della ricerca casa nel capoluogo meneghino

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Il "Pio Affitto"

“Pio” nel senso de “pio tutto”, come recita il poeta.
Tra le tette della nipote di Mubarak e qualche culo, nei giorni scorsi è spuntato il “nuovo” scandalo degli affitti milanesi. Ebbene si, dopo aver trovato nella buca della posta un biglietto con scritto “comunico interesse all’acquisto della sua (!) casa” e un altro con scritto “cosa fare quando la sicurezza di un impiego si trasforma in insicurezza”, sono dell’umore giusto per un post semiserio.
Dicevamo: il Pio Albergo Trivulzio, un ospizio per amabili vecchietti in carrozzella, affitta a prezzi stracciati case di lusso in zone centrali della città. Probabilmente gli appartamenti concessi a prezzi del genere a politici e imprenditori straricchi sono un’alternativa alla cara e vecchia mazzetta, ma per ora non ci sono ipotesi di reato e si indaga. Tradotto, vuol dire che si saprà qualcosa tra altri 15 anni e nessuno finirà dentro, ma è giusto che si indaghi.

Nessuno invece indaga sul fenomeno contrario, cioè su proprietari e agenzie immobiliari che a Milano (e in tante altre città d’Italia) affittano case a prezzi scandalosi: affitti al nero, buchi di 18mq affittati a 7-800€ e oltre, fideiussioni, agenzie che ti spennano. L’equo canone non esiste più, adesso si chiama “canone concordato” e vale solo per le città ad alta densità abitativa; capire quale sia questo canone è un’impresa, e non ho mai conosciuto nessuno che sia riuscito a firmare un contratto a canone concordato… ma poi, perché uno dovrebbe affittare a canone concordato a 500 euro quando legalmente può fare un contratto libero e affittare la sua topaia a 8-900 euro?
Insomma, cercare casa a Milano è difficile!
Fortunatamente un ignoto benefattore ci è venuto in aiuto disegnando una mappa delle varie zone della città:

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Mappa delle diverse zone di Milano, disegnata da ignoto artista nella seconda metà degli anni Duemila, sulla base dell'elegante mappa ATM.

Giusto qualche esempio di zone riportate sulla mappa:
studenti dalla bassa terronia: è una delle zone più belle di Milano, ma anche una delle più care. Le case sono solitamente molto piccole, palazzi d’epoca ristrutturati in modo da ricavare un sacco di monolocali o bilocali; case microscopiche e muri sottilissimi, vi capiterà di apprezzare le diverse tonalità di rutto del vicino di sopra, la voce melodiosa degli egiziani che videochiamano sul pianerottolo alle 2 di notte, le amabili scaramucce dei fidanzatini di fianco (lei: “ecco, tu hai sempre il cliché della fidanzata spaccamaroni” lui: “che cazzo è un cliché?”) e le urla della studentessa bassoterrona due appartamenti più in là che tromba col fidanzato, bassoterrone anche lui. I contratti di affitto sono lunghi come un paio di volumi della Treccani, e regolano ogni aspetto del rapporto di locazione: niente chiodi, puntine o adesivi sui muri, sia mai che al bassoterrone (nel senso di “molto terrone”, ma anche di “terrone basso”) venga voglia di appendere un calendario, un quadro della propria terra natia o una ventosa per gli asciugamani; è severamente vietato inoltre subaffittare ad altre persone (ma in 18mq che te subaffitti?); il padrone di casa ci tiene tuttavia a rassicurarvi precisando che potrete ospitare “amici e congiunti”, quindi sentitevi liberi di dare ricevimenti, feste da ballo, congressi o serate di bunga bunga nei vostri 18mq. Se siete fortunati vi capiterà anche il contratto con fideiussione, è un meccanismo geniale: pagate (sui 6-700€ all’anno di solito) per garantire che siete in grado di pagare (!).
Prezzi della zona: dai 700€ minimo (+ spese varie) agli 8-900, per un monolocale. Per bilocali e trilocali, dovrete mettere in conto di vendere uno o più organi sul mercato nero (si veda la zona nord della mappa suddetta).
depressione: zona “capolinea della metro rossa”, Bisceglie e dintorni. Il nome dice tutto: zona cementificata abbestia (si, tutta una parola e con due “b”) negli anni 70-80, paesaggio deprimente e nessuna attrattiva, ma siccome “c’è la metro” le case costano tanto comunque, i monolocali stanno tranquillamente tra i 600 e i 650 euro, più spese chiaramente. Giusto per completare il quadro, di recente si è scoperto che in quella zona ci sono terreni contaminati da rifiuti tossici, finiti nelle falde acquifere; non preoccupatevi, essendo l’acqua compresa nelle spese condominiali non dovrete pagarli a parte.
cattivi/coltello: è il noto quartiere Corvetto, da decenni famoso nelle cronache nere; è il primo quartiere che vi sconsigliano quando arrivate a Milano e cercate casa. Si, è la seconda cosa che vi dicono dopo che avete chiesto un “cornetto” al bar o una “busta” al supermercato e siete stati classificati come terroni. Nonostante ciò, anche qui un monolocale decente viene affittato tra i 600 e i 650€, e non è raro trovarne sui 700 e oltre; perché “siete a tre fermate da Porta Romana”, più o meno in centro, e “c’è l’autostrada” (dicesi sopraelevata che attraversa la piazza principale del quartiere).
puzza di gas: qui non ci sono mai stato, ma vista la precisione con cui l’ignoto benefattore ha delineato le altre zone di Milano mi fido ciecamente. Siamo praticamente fuori Milano, ma i prezzi non sono calati di tantissimo, a giudicare dagli annunci si scende di un 50-100 euro al massimo. La puzza di gas è gratuita e vi consente di ostentare nonchalance di fronte ad odori sgradevoli del vostro monolocale (disastri culinari, flatulenze, puzza di piedi, lettiera del gatto da cambiare), ma il combustibile vero e proprio, quello che vi serve per accendere i riscaldamenti e sopravvivere nella fredda Milano, ve lo dovrete pagare a parte.

Per chiudere e farsi due risate, due scene dal mitico film di Pozzetto alle prese con la ricerca di una casa a Milano

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